Frammenti di memorie

Frammenti di memorie

Raffaele Santillo

Residenza artistica:
10 – 19 Luglio 2020
aA29 Art Project di Caserta 

 

Mostra a cura di Daniele Capra 

10 ottobre – 14 novembre 2020

Vernissage sabato 10 ottobre ore 18

aA29 Art Project è lieta di ospitare Frammenti di memorie, progetto di Raffaele Santillo a cura di Daniele Capra, costituito da una residenza presso la galleria cui farà seguito una mostra in autunno con i lavori originati da questa esperienza. Frammenti di memorie è un’indagine di Santillo nei propri luoghi d’origine attraverso i ricordi degli abitanti di Caserta, che sono invitati a contribuire alla ricerca con un episodio personale del proprio passato, con una vecchia fotografia di famiglia o uno spezzone di video realizzati nel contesto cittadino. L’artista trasformerà infatti la galleria nel proprio studio e sarà a disposizione del pubblico per raccogliere immagini, memorie, piccole storie individuali, concordando un incontro per mail (info@aa29.it) o per telefono (329 8589624). La mostra conclusiva di ottobre raccoglierà così gli esiti di tale confronto, che saranno condensati in pittura su tela e su carta, in disegno e sotto forma di libri d’artista.

Frammenti di memorie è un racconto a più mani che nasce dall’esigenza di un confronto emotivo da parte dell’artista coi luoghi della propria infanzia e dell’adolescenza, prima del trasferimento al nord (Santillo è nato a S. Maria Capua Vetere). Sono posti in cui l’artista è cresciuto, ha studiato, lavorato, sofferto e gioito, luoghi la cui presenza rimane addosso, e che silenziosamente, ma in modo incessante, agiscono nella memoria. Il progetto è centrato sulla nostalgia e sulla necessità di confronto con la propria origine, sull’ineludibile bisogno di ricomporre la memoria con il proprio presente, nell’attesa di un ritorno che non può essere che provvisorio.

In tale processo l’artista chiede ai cittadini del casertano di collaborare con un proprio ricordo, con una foto dimenticata in qualche album polveroso, in un confronto a partire proprio dai luoghi, dalle abitudini, da esperienze simili. Le immagini e i ricordi che verranno scansionati, o registrati, saranno alla base di un lavoro pittorico successivo in cui le figure, i luoghi, le situazioni trasfigureranno in (di)segno e in materia cromatica. I soggetti scelti dall’artista smarriranno così la propria precisa identità, la caratterizzazione individuale, i dettagli fisiognomici, per assurgere a qualcosa di diverso e più ampio, una sorta di inconsapevole e indefinito vissuto immateriale. Sarà questo un modo per condividere la malinconia del nostos, misurandosi sul passato in forma collettiva, come in un rito svolto assieme agli altri, per diventare parte di un album di famiglia evocativo, allargato ed estensivo. 

 

 

Raffaele Santillo (S. Maria Capua Vetere, 1966) ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di S. Leucio ed il corso di laurea in Architettura presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli. La sua pratica pittorica si sviluppa a partire dalla memoria, da immagini e situazioni del passato. I suoi lavori, innervati da un segno pittorico sintetico e pregnante, sono caratterizzati da una figurazione appena accennata e dalla presenza di un colore liquido, capace di delineare situazioni inattese e misteriose, con atmosfere di particolare carica emotiva. Vive e lavora a Pordenone.

Tra le mostre personali: nel 2018 Pitture in attesa, a cura di Daniele Capra, Generali Italia, Pordenone; nel 2017 L’abitudine di tornare, a cura di Eva Comuzzi, Palazzo D’Attimis, Maniago (Pn); nel 2016 Interferenze, a cura di Michele Tajariol, Galleria Talenti, Portobuffolè (Tv), L’estate del davanzale, a cura di Paola Bristot, Biblioteca Civica, Pordenone, Al fine lo spirito fa quello che vuole, Associazione Culturale Prologo, Gorizia; nel 2015 Silenzioso, Galleria PAB, Punto Arte Benandanti, Portogruaro (Ve); nel 2014 Madre dell’Aurora, a cura di Chiara Tavella, Centro Culturale Aldo Moro, Cordenons (Pn), Dello scegliere e altri inganni, a cura di Alessandra Santin, Associazione Culturale Ubik Art, Pordenone. Tra le collettive nel 2018 Fabula-Enigmi, a cura di Giorgio Baldo e Stefano Cecchetto, Museo del Paesaggio, Torre di Mosto (Ve).

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